PRIMA B – Brescia, promozione meritata. Lecce, fallito il primo match-point. La promozione passa dallo Spezia…o da Ascoli

I festeggiamenti vanno avanti a Brescia. Mercoledì è arrivata la promozione in Serie B, dopo otto anni di digiuno e di molte vacche magre, le rondinelle tornano nella massima serie del calcio italiano. Merito di Massimo Cellino che in un anno e mezzo alla guida del Brescia è riuscito prima a conservare la categoria, la passata stagione, poi quest’anno ha centrato al primo anno l’obiettivo promozione ed è pronto a creare una squadra in grado di non fare la “comparsata” in Serie A. Merito anche ad Eugenio Corini, comandante della nave, che dal suo approdo ad inizio ottobre al posto di Suazo, ha messo in fila diciassette vittorie ed otto vittorie. Sono state solo tre le sconfitte, patite contro il Venezia, Cittadella e Lecce la scorsa settimana. Fin da subito ha saputo trovare l’equilibrio, ha messo le chiavi del centrocampo nelle mani di Tonali ed ha unito la velocità e la concretezza di Ndoj e Bisoli ai suoi lati. Ha dato fiducia a Spalek come trequartista: scelta non facile visto che in quel ruolo in rosa erano presenti Tremolada e Morosini, calciatori che probabilmente giocherebbero titolari anche in Serie A. Merito di Donnarumma e Torregrossa, due attaccanti capaci di completarsi e di realizzare quasi 40 reti in coppia.
Dal match-point conquistato dal Brescia, a quello fallito dal Lecce. I salentini si sono sciolti sotto il caldo di maggio dell’Euganeo, sotto i colpi di un Padova che ha annusato fin da subito i timori dei salentini che avevano in mano il proprio destino per risalire in Serie A ed hanno approfittato per rinviare di qualche giorno la matematica retrocessione in Serie C. Alla banda Liverani ora dovrà vincere l’ultima giornata contro uno Spezia in piena lotta per un posto ai play-off o in caso di una sconfitta del Palermo domani ad Ascoli. In caso di pareggio dei rosanero però il discorso resterebbe aperto: gli scontri diretti tra rosanero e salernitini è a favore dei primi.

A cura di Angelo Zarra