Longhi al giovedì – Non esistono esiti scontati, Ancelotti docet

In altri tempi, ci si preparava per due formalità, mentre questo Napoli che arranca in modo così evidente e imbarazzante in campionato, può seriamente inciampare anche nelle altre due competizioni. In Champions si giocherà in casa contro il Genk, che ha un solo punto nel girone, quello conquistato proprio contro il Napoli. Agli azzurri basta anche un pari per accedere agli ottavi, ma siamo sicuri che saranno in grado di conquistarlo? Ormai questa squadra dà la sensazione di poter soccombere contro chiunque, il San Paolo è diventato terra di conquista, impattare contro il Genk non è che sia così scontato. E va sottolineato che, in teoria, tra le due squadre ci sarebbero almeno tre gol di differenza, del resto solo il Napoli poteva regalarle un punto dopo che è stata presa a pallonate da Liverpool e Salisburgo. Ecco perché si sostiene che la squadra partenopea sia capace di tutto, sì, quest’anno è proprio capace di tutto, anche di dilapidare una qualificazione ipotecata per non dire quasi in cassaforte. Chiudendo l’argomento Champions e aprendo quello nazionale, in Coppa Italia, il Napoli dovrà affrontare il Perugia, squadra di serie B, che a sorpresa ha eliminato il Sassuolo. Dopo il Brescia, gli umbri hanno estromesso dalla competizione un’altra squadra del massimo campionato italiano, e il Napoli è l’avversaria migliore per continuare a vivere questa favola. Infatti, quando c’è Ancelotti in panchina, per le avversarie non è così peregrino alimentare le favole, come successe in Francia. Il pluridecorato di Reggiolo subentrò sulla panchina del Paris Saint Germain a campionato in corso con i parigini primi in classifica, quel campionato lo vinse il Montpellier per la prima volta nella storia. I miracoli sportivi accadono, soprattutto quando c’è Ancelotti nei paraggi, uno che è stato capace di dilapidare uno scudetto già vinto con la Juventus e perso poi nel pantano di Perugia, di farsi recuperare tre gol di vantaggio dal Deportivo La Coruna quando allenava il Milan e poi sempre con i rossoneri perdere una finale di Champions nonostante un 3-0 al termine del primo tempo. Pare strano che non fosse in Premier quando il Leicester ha vinto il campionato facendo parlare tantissimo di sé per aver sbaragliato la concorrenza di squadre forti e blasonate. Alla luce di quanto sostenuto, e avendo ben impressi lo scialbore, l’inconsistenza e la vulnerabilità del Napoli attuale, non è affatto esagerato ipotizzare disastri anche contro Genk e Perugia mandando in fumo altri due obiettivi, che ora sono diventati prioritari. Infatti, con il campionato andato a carte quarantotto, per provare a rendere la stagione il meno indecente possibile non resta che andare avanti in Champions e in Coppa Italia. Contro il Perugia, Ancelotti ritroverà anche un suo vecchio giocatore, quell’Oddo che guida i grifoni biancorossi e che ha avuto come giocatore ai tempi del Milan. Sicuramente riabbracciarlo gli ricorderà un momento bellissimo, gli riporterà alla mente i fasti di un tempo, soprattutto la Champions vinta nel 2007. In quella finale contro il Liverpool, Oddo fu schierato nel suo ruolo di terzino destro nella retroguardia a quattro, mentre a Napoli quello che dovrebbe essere il suo terzino destro di ruolo, Di Lorenzo, a volte viene schierato come esterno alto e a volte in basso a sinistra. Giusto per non farsi mancare niente. Che dire, dovrebbe essere una formalità per la squadra azzurra conquistare almeno un punto in casa contro il Genk, non foss’altro per riprendersi quello regalatogli nelle Fiandre (l’unica ad aver avuto quest’atto di estrema generosità), e avere ragione di un’avversaria di categoria inferiore come il Perugia. Sulla carte dovrebbe essere una formalità, nella realtà è un Napoli scoppiato già a novembre e, in base allo spettacolo raccapricciante che offre ogni volta che scende in campo, è capace di tutto.

A cura di Maurizio Longhi