Mondiali: Top e Flop della fase a gironi

Con il successo del Belgio sull’Inghilterra e lo spettacolare pareggio tra Panama e Tunisia si è conclusa la fase a gironi della Coppa del Mondo 2018. Fase a giorni che ha regalato tantissime sorprese come l’eliminazione dei Campioni del Mondo della Germania, delle mine vaganti Polonia, Senegal e Serbia. Ma chi sono i migliori di questa fase a gironi? Chi i peggiori? Chi ci ha sorpreso? Chi ha deluso? Vediamoli insieme con la nostra Top 11 e con la Flop 11.

TOP 11:

Hannes HALLDORSSON (ISLANDA): Nonostante l’eliminazione della sua Islanda il portiere-regista Halldorsson è l’eroe dei numeri 1. Parare un rigore a Leo Messi non è da tutti, pararlo in una partita mondiale è ancora più da sogno. Bravo al nostro Hannes.

Nacho FERNANDEZ (SPAGNA): Il terzino destro di riserva della selezione di Hierro entra di diritto nella nostra top 11 per il gol da urlo nel match d’esordio contro il Portogallo. Destro di contro balzo, palla sul palo e rete che si gonfia alle spalle di Rui Patricio.

Jerry MINA (COLOMBIA): Sin ora è lui il miglior difensore della Coppa del Mondo. Difensore e goleador: due gol su due e parte del passaggio del turno della Colombia è merito suo.

Josè Maria GIMENEZ (URUGUAY): La difesa della Celeste è la miglior del torneo soprattutto per merito della coppia dell’Atletì Godin-Gimenez. Menzione nella nostra top 11 per il più giovane, complice il gol decisivo nella sfida contro l’Egitto.

Denis CHERYSHEV (RUSSIA): L’ex centrocampista del Real Madrid, ora in forza al Villarreal, deve offrire come minimo una cena al compagno di Nazionale Dzagoev. Senza l’infortunio del numero 9 russo non staremo qui a parlare dello strepitoso inizio di Mondiale di Cheryshev: due gol per lui e ringraziamento di cuore da parte di Cherchesov.

Luka MODRIC (CROAZIA): Il tuttocampista del Madrid ha dimostrato anche nella campagna di Russia di essere tra i migliori giocatori del mondo. Il gol-gioiello contro l’Argentina è solo la ciliegina sulla torta, sin qui, della sua stagione magica.

Aleksandr GOLOVIN (RUSSIA): Desiderio di mercato della Juventus, il giovane Golovin ha incantato nella fase a gironi con la maglia dei padroni di casa. Corse palle al piede, assist, gol e tanto tanto contributo alla causa dei suoi compagni: risponderà presente anche contro la Spagna?

Hirving LOZANO (MESSICO): La vera sorpresa della prima fase mondiale è il 22 della Tricolor. Per quanti pensavano che il Chucky fosse solo un eroe dei videogame, dove viene definito buggato, ha dimostrato di avere talento anche sul rettangolo verde reale, come testimonia il gol alla Germania e gli assist per il Chicharito. Riuscirà il Chucky a sorprendere anche contro il Brasile?

Eden HAZARD (BELGIO): Stella e leader del Belgio schiacciasassi di Martinez Hazard è giunto forse davanti alla definitiva consacrazione nell’olimpo dei top-player. Non solo gol, ma anche temperamento che hanno aiutato il Belgio nella conquista di nove punti su nove.

Harry KANE (INGHILTERRA): Chiedere alle difese di Tunisia e Panama dei danni che può creare l’Uragano. Cinque gol in poco più di 160′ di campo e la difesa della Colombia già trema di fronte all’attaccante più in forma del momento.

Cristiano RONALDO (PORTOGALLO): Cristiano ha toppato dagli undici metri contro l’Iran, ma nelle due sfide precedenti ha dimostrato di essere un extraterrestre. Chapeau Cristiano, nulla da aggiungere alle lodi già tessute in precedenza.

FLOP 11

Wilfredo CABALLERO (ARGENTINA): C’è bisogno di spiegare perché il portiere dell’Argentina si trova nella Flop 11? Non credo..

Lukasz PISZCZEK (POLONIA): Grande delusione arriva dall’esterno destro che milita nel Borussia: nessuna sgroppata per lui in Russia nel flop di tutta la Polonia e la panchina nell’ultima sfida contro il Giappone.

Ahmed FATHI (EGITTO): Mondiale disastroso per l’Egitto e prova disastrosa per il capitano Fathi protagonista di un autogol degno dei migliori sketch della Giallapa’s Band.

Nicolas OTAMENDI (ARGENTINA): L’Argentina ha deluso così come ha deluso Otamendi: da lui ci si aspetta di più, rimandato.

Jonas HECTOR (GERMANIA): Alla Germania è mancata tantissima la sua spinta in fase offensiva. Sterile e spento.

Sami KHEDIRA (GERMANIA): La Serie A non lasciava presagire nulla di buono e anche in Russia Khedira si è confermato al di sotto delle attese.

Sergej MILINKOVIC-SAVIC (SERBIA): Dopo una stagione da urla e con addosso un cartellino con su scritto 150 milioni di euro da lui ci si attendeva di più: per sua fortuna è ancora giovane e potrà rifarsi, si spera, fra quattro anni.

Thomas MULLER (GERMANIA): Un biglietto da visita da 10 gol nelle fasi finali dei Mondiali e tante attese anche per lui. Deluse tutte quante, voto in pagella 0.

Mesut OZIL (GERMANIA): Esemplare del suo mondiale è il passaggio, contro la Corea del Sud, nonostante si trovasse al limite dell’area da dove il suo sinistro può far male.

Bryan RUIZ (COSTA RICA): Esecutore dell’Italia a Brasile 2014 delude, forse complice anche quattro anni in più sulla carta d’identità, in Russia. Spento contro Brasile e Serbia, si riaccende in parte contro la Svizzera.

Robert LEWANDOWSKI (POLONIA): Il vero Lewandowski è rimasto forse a Monaco: quello visto in Polonia sembrava la sua controfigura invecchiata di dieci anni, che peccato per lui e per la sua Polonia.