Maradona a Milano, il racconto della giornata

MILANO – Diego Armando Maradona è tornato in Italia. El Pibe de oro è atterrato a Malpensa intorno alle 8.30, accompagnato dalla sua fidanzata e dal suo avvocato Angelo Pisani e si è diretto nella redazione della Gazzetta dello Sport. L’argentino è stato accolto con cori e applausi.

Sulle differenze fra il calcio dei suoi tempi e quello attuale Maradona afferma: “Nel calcio attuale ci sono giocatori validissimi, ma nella mia generazione c’erano grandi squadre. Tutte le domeniche in Serie A si giocava un Campionato del Mondo. L’Italia non aveva paragoni, oggi un po’ meno, ma rimane un calcio molto bello”. Sulle partite truccate spiega: “Non c’è da aver paura se l’Uruguay nell’ultima partita ha vinto 3-2 sull’Argentina… Il calcio di oggi, se continua così, presto finirà perché la gente capisce che alcune partite sono truccate. Io sono cresciuto credendo nei calciatori e quando qualcuno sbaglia mi fa male. Il calcio attira molti interessi e oramai le partite truccate sono la normalità. Io chiedo alla gente di non abituarsi”. Poi Maradona parla della qualificazione ai Mondiali 2010 ai tempi dell’Argentina“”Nel secondo tempo della partita decisiva per la qualificazione contro il Perù gli avversari erano cresciuti molto e la pioggia non ci faceva giocare. Decisi di mettere in campo Martin Palermo in attacco perché ha le qualità per risolvere le partite con un solo pallone in area. Quello che non sapevo che il Perù avrebbe pareggiato al 90′, poi ci ha pensato “San Palermo”. Con l’Uruguay ci bastava un pari nella gara successiva ma io sapevo che avremmo vinto”. Sul suo carattere chiarisce: “Io non mi sono mai inginocchiato a Blatter, Grondona… Se oggi non sono più il ct dell’Argentina è per principio, non perché non abbia dato il massimo. Non ho rimpianti, ho dato tutto e i giocatori che ho scelto erano quelli che dovevano giocare. Mi chiamano il “matto del villaggio“? Mi piace: i matti, gli ubriachi e i bambini dicono sempre la verità”. Tornando al Mondiale 2010 Maradona parla di Messi, che non fece benissimo, difendendolo: “A me non deluse in quel Mondiale. Se Messi avesse messo in porta i gol che ha sbagliato, oggi sarebbe il goleador del Mondiale 2010. Non ha avuto la fortuna di metterla dentro, ma con me ha fatto un Mondiale straordinario e quando siamo usciti l’ho sentito piangere come nessuno altro. Il Mondiale 2014? Spero che riesca a prendersi una rivincita, ma ci sono la Spagna e il Brasile. Sarà sicuramente il Mondiale di Messi, ma non dimentichiamoci di altre squadre forti. Mi aspetto un Mondiale bello, per me rimarrà in Sudamerica. Ne sono sicuro”. Riguardo ai passi in avanti fatti dalla Bundesliga: “I tedeschi non danno mai per persa una palla. Io l’ho imparato nell’86 e nel ’90. Adesso la Germania è esplosa grazie al Bayern Monaco e al Borussia Dortmund, che sono degli orologi perfetti e che sono difficili da battere. Per questo sono diventati dopo la Spagna la Nazionale più forte. La Germania ha avuto il ricambio generazionale che neanche il Brasile ha avuto. Questa è una cosa che ha sofferto l’Italia e che soffriranno la Spagna, l’Inghilterra e l’Olanda. Speriamo che per l’Argentina le cose possano migliorare nei settori giovanili”. Sul premio come Miglior giocatore al Mondo, consegnatogli da Blatter, dice: “Ho vinto per i voti della gente. Pelè è arrivato secondo, anche in Brasile, dove come miglior atleta di tutti i tempi ha vinto Senna. Si sta abituando e così i suoi amici hanno inventato un riconoscimento che non valeva nulla… Quello non valeva nulla, il mio sì”. 

Tornando al calcio italiano, domani c’è il big match Roma-Napoli: “La partita di domani sarà difficile per entrambe. Tutte e due le squadre devono confermare quanto di buono stanno facendo. Credo che il Napoli debba andare a Roma rilassato. La Roma deve vincere e il Napoli deve attaccarla quando può. Benitez sta facendo un grande lavoro, ma gli allenatori hanno poco da fare quando la palla inizia a rotolare. Il Napoli che una mentalità diversa rispetto al passato, gioca bene, ha vinto a Milano e credo che abbia più fame di vittoria. Mi auguro che il Napoli possa fare una grande partita. Non so dire chi vincerà, ma mi auguro una partita aperta e con tanti gol. La vedrò di sicuro, o allo stadio o in tv”. Il giocatore simbolo dei capitolini è Totti: “E’ un grandissimo campione e lo sarà per tutta la vita. E’ un signore ed è un giocatore fantastico. E’ uno dei miei preferiti, mi piacerebbe incontrarlo”. Maradona dice la sua anche sulla questione Balotelli: “Lasciatelo tranquillo. E’ uno dei più grandi campioni di oggi con Messi, Neymar, Ronaldo e pochi altri”. Infine il Pibe de oro non nasconde la volontà di allenare in A un giorno: “Mi piacerebbe allenare in Italia, è sempre stato il mio sogno. Ma io non sono amico degli impresari, si vede che a loro non conviene farmi allenare…”.