La speranza era che tutt’e quattro le italiane in Champions si qualificassero per gli ottavi di finale, invece, solo Juve e Roma hanno brindato al passaggio del turno. La Juve, come era preventivabile, ha dominato il suo girone al di là delle sconfitte contro il Manchester United e lo Young Boys, mentre la Roma si è qualificata con una giornata di anticipo ma dalle parti di Trigoria si respira un’aria pesante per una squadra che in campionato seguita ad annaspare. Contro il Viktoria Plzen era importante vincere per dissipare qualche fantasma, invece, la sconfitta ha esacerbato ulteriormente gli animi di una tifoseria che vede la propria squadra allo sbando. In questi quattro mesi e mezzo così difficili, aver superato il girone di Champions, avendo avuto la fortuna di giocarne uno abbordabile, è stata l’unica fonte di soddisfazione ma ciò non ha evitato i processi di un ambiente contrariato e inviperito. Comunque, Juve e Roma ce l’hanno fatta e aspettano solo di conoscere le rispettive avversarie per gli ottavi, mentre Napoli e Inter si sono amaramente congedate dalla competizione.
L’Inter si è abbandonata al cupio dissolvi, dopo i sei punti nelle prime due giornate, si pensava che la qualificazione fosse ipotecata. La sconfitta di Wembley contro il Tottenham aveva un po’ complicato i piani, non si era più padroni del proprio destino, ma intanto bisognava battere in casa il già eliminato Psv. Non averlo fatto, ha sancito la condanna per una Inter che si è autoflagellata da sola, il Barcellona ha bloccato gli inglesi sul pari, bastava vincere per approdare agli ottavi. È come se l’inaspettato vantaggio olandese avesse fatto perdere certezze agli uomini di Spalletti, come se si aspettassero un atteggiamento più morbido da parte di una squadra che non aveva alcunché da giocarsi. Aver sprecato così la qualificazione è un qualcosa che non ha scusanti, ciascuno deve assumersi le proprie responsabilità per una delusione figlia di un po’ di inesperienza e un po’ di presunzione. Al di là di alcune scelte discutibili di Spalletti, il principale indiziato a salire sul banco degli imputati, non serviva una impresa per piegare il Psv, solo maggiore fame, quella che non dovrebbe mai mancare, soprattutto quando la posta in palio è altissima.
