LONGHI AL GIOVEDI – Scudetto assegnato, ecco perché

Due settimane fa, nel mio primo editoriale per Calciomercato Report, mi chiedevo se nel campionato italiano lo scudetto fosse stato già assegnato i giochi potevano essere considerati ancora aperti. Penso di poter rispondere: è assegnato. Non c’è squadra che possa reggere il ritmo della Juventus. Non perché il Napoli ci abbia messo del suo pareggiando in casa contro il Chievo, riscattandosi poi andando a sbancare un campo ostico come quello di Bergamo, ma perché una squadra come la Juve che, dopo quattordici partite, ne ha vinte tredici pareggiandone solo una, polverizza qualsiasi concorrenza. Domani ci sarà il derby d’Italia, gli uomini di Allegri ospitano l’Inter, terza in classifica, in teoria è una delle poche partite in cui la capolista potrebbe perdere punti ma la sensazione è che, quand’anche ne lasciasse qualcuno per strada, la leadership non verrebbe mai messa in discussione. Sono troppi otto punti da recuperare, quelli che separano il Napoli dalla Juve, e pensare che gli azzurri, se dovessero battere il Frosinone al San Paolo, avrebbero solo tre punti in meno rispetto ad un anno fa, quando fu disputato un girone d’andata ai limiti della perfezione con 48 punti totalizzati. Pur avendo cambiato allenatore con Ancelotti che ha preso il posto di Sarri, il rendimento del Napoli non è che sia calato così tanto, è la Juve che pare intenzionata ad incenerire ogni record. Si sapeva che con Cristiano Ronaldo in organico, Madama sarebbe diventata ancora più cannibalesca, così chiunque si riscoprirebbe impotente, perché non è mica facile mantenere lucidità e nervi saldi quando ti ritrovi a che fare con una squadra che le vince tutte.
Quando hai otto punti di vantaggio, non è un dramma se arriva un pareggio, perché appare surreale che la Juve possa non vincere per due partite di seguito. La vittoria di Firenze è stato un segno inequivocabile di quanto sia gigantesca questa squadra. C’era tanta attesa nel popolo dell’Artemio Franchi per una partita dal sapore speciale, fermare la Vecchia Signora avrebbe mandato in estasi tutti, lo 0-3 finale ha lasciato tutti di stucco, non tanto per la perentorietà, bensì per l’autorevolezza con cui è maturato. Si dice che il Napoli, vincendo nella tana insidiosa di Bergamo, abbia tenuto aperto il campionato, ma è veramente così? Lodevole lo sforzo degli uomini di Ancelotti, però, il tecnico di Reggiolo è il primo a pensare che con una Juve così ci sia ben poco da fare. Si dice anche che la Juve sia distratta dalla Champions, un obiettivo diventato quasi ossessione, ma con una rosa di tutti titolari, chi è in panchina è forte quanto chi è in campo, si può essere competitivi ogni tre giorni senza accusare alcuna flessione. Ipotizzare una Waterloo juventina è un qualcosa di poco attinente con la realtà, una roba che è inutile anche scrivere nella letterina a Babbo Natale, del resto lui porta i doni mica fa i miracoli? Sentenziare già ad inizio dicembre, può apparire eccessivo e fuori luogo, anche perché il calcio ci ha abituato a colpi di scena clamorosi, di quelli più impensabili, ma in questo caso, oltre ad una forza impari tra una squadra e tutte le altre, c’è una classifica che parla chiaro e un distacco considerevole.