Longhi al giovedì – Notti Champions: copertina per il Napoli, crollo Atalanta

Sono tornate le notti di Champions. Un primo turno che ha visto, delle quattro italiane impegnate, prevalere solo il Napoli, che tra l’altro affrontava l’avversario più ostico: il Liverpool campione d’Europa. Ottima prova degli azzurri che hanno giocato alla pari contro i Reds per poi colpirli negli ultimi dieci minuti quando sembravano proprio gli inglesi a voler scardinare il bunker partenopeo. Si potrà discutere sul rigore – sicuramente generoso – concesso a Callejon in occasione del vantaggio firmato da Mertens dal dischetto, ma nello stesso tempo sarebbe ingeneroso parlare più di quell’episodio e non dell’ottima prestazione offerta dagli uomini di Ancelotti. Nelle tre gare di campionato, il Napoli non aveva mai convinto del tutto, e si pensava che giocando in quel modo sarebbe potuto uscire con le ossa rotta al cospetto della corazzata Liverpool. Invece, si è visto un Napoli compatto e concentrato che non ha mostrato alcun timore reverenziale fino ad aggiudicarsi una vittoria meritata che dovrà puntellare il livello di autostima della squadra. La competitività c’è, ma deve essere supportata dalla consapevolezza. Ha deluso le aspettative l’Inter di Conte, che ha fatto en plein in campionato ma contro lo Slavia Praga ha denunciato una serie di limiti. Si stava rischiando una figuraccia interna prima che, al fotofinish, Barella salvasse i nerazzurri beffando la compagine ceca. Un risultato negativo in ottica qualificazione, già il girone era proibitivo con Barcellona e Borussia Dortmund, adesso si complica ulteriormente avendo steccato la gara, sulla carta, più semplice. Ma di gare semplici non esistono in Champions, al di là dell’inizio poco entusiasmante, l’Inter comunque deve giocarsi tutte le sue carte per superare il girone, ciò passa inevitabilmente da qualche impresa.
Soliti errori della Juve di Sarri. Contro il Napoli si era fatta recuperare tre gol, vincendo la gara solo per lo svarione di Koulibaly nel recupero, due invece contro l’Atletico Madrid. Anche contro i colchoneros la partita sembrava in pugno, mancavano venti minuti al 90’ e i bianconeri erano sul doppio vantaggio in virtù dei bellissimi gol di Cuadrado e Matuidi. Nell’ultima parte di gara, sempre su calci da fermo, Savic e Gimenez hanno ripreso Madama che, prima della gara, avrebbe potuto accogliere favorevolmente un pari, ma per come si era messa, è un punto che lascia l’amaro in bocca. A tratti, si è vista una Juve convincente ma che, per altri tratti, ha sofferto oltremodo l’effervescenza degli spagnoli tra i quali spicca la fulgida stella di Joao Felix, un talento impressionante che ha dimostrato di valere i 126 milioni investiti su di lui. Debutto choc dell’Atalanta in Champions. Sembrava abbordabile la gara contro la Dinamo Zagabria, che invece si è imposta con un poker e, già dopo i primi 45’ di gioco, i giochi erano virtualmente chiusi con i croati sul 3-0. Il mattatore della serata è stato Orsic, autore di una tripletta, all’esordio nella grande Europa l’Atalanta si è ritrovata impotente e un po’ inadeguata. Naturale che il cammino si complichi per la squadra di Gasperini, alla quale non è stata chiesta la qualificazione agli ottavi a tutti i costi, ragion per cui da ora in poi dovrà giocare con la spensieratezza di chi non ha nulla da perdere. Probabile che la tensione abbia giocato un brutto scherzo alla Dea, lo scotto nel noviziato è stato già ampiamente pagato, adesso bisognerà sforzarsi di mantenere la mente libera e fare in modo che seratacce come quella di Zagabria non si ripetano più.

A cura di Maurizio Longhi