Longhi al Giovedì – Non chiamatela coppetta

Forse un tempo poteva essere considerata tale, ora la Coppa Italia non è più una coppetta. Eh no, perché tutti vogliono vincerla, compresa la Juventus, soprattutto la Juventus che negli ultimi anni ha cannibalizzato anche questa competizione oltre al campionato. L’ultima squadra a vincerla che non fosse la Juventus è stata il Napoli, che si aggiudicò la finale di Roma battendo la Fiorentina, ma fu due anni prima che all’ombra del Vesuvio si festeggiò con caroselli d’auto e squadra accolta col pullman scoperto da una città in delirio. Fu quando il Napoli di Mazzarri si impose sulla Juve di Conte appena laureatasi campione d’Italia da imbattuta. I bianconeri avrebbero coronato volentieri con un altro trofeo una stagione già di per sé trionfale, allorché si misero il Milan di Allegri alle spalle in campionato contro tutti i pronostici di agosto, mentre il Napoli voleva chiudere bene una stagione pazza, che riservò qualche amarezza in campionato ma emozioni inenarrabili in Champions, palcoscenico nel quali ci si affacciava nuovamente dopo l’epopea maradoniana. Il Napoli, dunque, ha vinto due volte la competizione nel giro di tre anni, con Mazzarri prima e Benitez poi, in mezzo c’è stata l’ormai famosissimo derby capitolino vinto dalla Lazio. Quanti se ne sono giocati di derby in campionato, ma si sapeva che, chi si fosse aggiudicato quello, con un trofeo in palio, avrebbe campato di rendita per anni. Infatti, ancora adesso, a distanza di sei anni, i tifosi della Lazio ricordano il 71, non c’entra niente il rimando poco lusinghiero a ciò che tale numero rappresenta per la smorfia napoletana, ma è il minuto nel quale Lulic segnò il gol decisivo. Dal 2014 in poi, quando il Napoli vinse contro la Fiorentina grazie alla doppietta di Insigne una finale che, purtroppo, viene ricordata anche per gli incidenti nel pre-gara che provocarono il ferimento grave di Ciro Esposito, tifoso partenopeo, che poi sarebbe morto in ospedale dopo qualche settimana, è iniziata l’egemonia della Juventus.
Mai come quest’anno, Madama ci tiene particolarmente alla Coppa Italia avendo come obiettivo il triplete, quello che all’Inter è riuscito nel 2010. Quella fu una stagione perfetta per la squadra di Mourinho, già il fatto di aver vinto campionato e Champions era sufficiente per poter definire leggendaria l’annata, ma se non fosse arrivata anche la vittoria della Coppa Italia, non sarebbe stata la stessa cosa. Parlando di ciò che ci riserverà quest’anno, la domanda è la seguente: la Juve, mai stata così forte con l’arrivo di Cristiano Ronaldo e ormai già lanciata verso l’ottavo scudetto consecutivo, avrà vita facile anche in coppa? Sicuramente rientra tra gli obiettivi e i bianconeri giocheranno, sin dalla partita contro il Bologna, con la stessa fame di sempre. Ma la Coppa Italia è un obiettivo anche del Napoli di Ancelotti, la seconda forza del campionato, lo è in modo particolare quest’anno perché il tecnico di Reggiolo ci tiene tantissimo a mettere qualcosa in bacheca al suo rientro in Italia dopo nove anni in cui ha girato il mondo e vinto tutto. Contro il Sassuolo, è facile che verrà schierata la migliore squadra, anche perché i neroverdi se la giocheranno a viso aperto. Ma anche Inter e Roma proveranno ad arrivare fino in fondo, non foss’altro per gli investimenti effettuati. Per i giallorossi, tale competizione rappresenta anche un po’ un cruccio, al di là del mercato condotto a giugno con cessioni importanti, negli ultimi anni il club ha speso tantissimo senza avere la soddisfazione di vincere alcunché, anche una Coppa Italia sarebbe stata accolta con entusiasmo da una tifoseria che avrebbe meritato ben altri risultati. Sia Inter che Roma, tra l’altro, hanno gli impegni sulla carta più abbordabili in questi ottavi dovendo affrontare rispettivamente Benevento e Virtus Entella, poi c’è la Lazio, altra candidata alla finale, che pure è attesa da un’avversaria agevole come il Novara, non foss’altro per le due categorie di differenza. Più difficile l’impegno del Milan in casa della Samp, mentre Torino-Fiorentina e Cagliari-Atalanta sono due partite che potranno riservare delle sorprese. A proposito di squadre di serie C, in questi ottavi ce ne sono due, Virtus Entella e Novara, la Coppa Italia regala anche queste favole. Ricordiamo l’Alessandria che tre anni fa arrivò addirittura in semifinale a giocarsela con il Milan o il Pordenone lo scorso anno che sfoderò una prestazione mostruosa a San Siro contro l’Inter deponendo le armi solo ai rigori? La Coppa Italia regala grandi emozioni, non chiamatela coppetta.