Longhi al Giovedì- Le ragioni dell’operazione Petagna-Napoli

Sono le ultime ore di calciomercato, impazzano le voci, le trattive e le indiscrezioni. Va detto che alcune operazioni possono lasciare perplessi, ma se contestualizzate a dovere, allora assumono una logica ben precisa. Prendiamo come riferimento l’acquisto di Petagna da parte del Napoli, trasferimento già ufficiale ma che si materializzerà solo a giugno, al momento la Spal spera nei suoi gol per mantenere la categoria. Può nascere la perplessità soprattutto pensando che nello scorso mese di giugno, la società di De Laurentiis ha fatto il possibile per convincere Icardi a trasferirsi all’ombra del Vesuvio. Sul valore del bomber argentino non ci sono dubbi, basti pensare che sta facendo sfracelli anche con la maglia del Paris Saint Germain. Il Napoli, fino a due anni fa, era da considerare una squadra di prima fascia, non a caso sembrava l’unica a poter insidiare la leadership della Juventus andando vicinissima a spodestarla nell’anno in cui ha totalizzatola bellezza di 91 punti. Da squadra di prima fascia si ha la legittimazione di puntare ad acquistare giocatori del medesimo spessore. Poi è arrivato Ancelotti, il quale avrebbe dovuto aprire un ciclo che puntasse alla conquista dello scudetto rendendo anche il Napoli una squadra con un maggiore profilo internazionale. Il risultato è che con il sor Carletto, il Napoli è diventato una squadra di terza fascia. Ci può stare che un tecnico fallisca un obiettivo ambizioso, ma che provochi un tale disastro è un qualcosa di inaccettabile, sportivamente parlando. Così, da squadra di terza fascia, non si può fare altro che puntare su giocatori che rientrino, appunto, nella terza fascia sperando di farli diventare di prim’ordine, per farlo c’è bisogno di un grande lavoro da parte dell’allenatore. Petagna è un grande attaccante, ma già per il solo fatto di giocare in una squadra in lotta per la retrocessione, può essere considerato di terza fascia pur avendotutte le caratteristiche, compresa quella anagrafica, per esplodere definitivamente e diventare un elemento di prima fascia. A Napoli è esploso uno come Cavani, che a Palermo aveva solo fatto intravedere le sue enormi potenzialità, a differenza di Higuain che già era arrivato con i crismi della stella proveniente dal Real Madrid. Questo non significa che Petagna diventerà il nuovo Cavani, ma è giusto che un giocatore come lui a cui una dimensione simile sta stretta, alla soglia dei 25 anni, abbia la possibilità di misurarsi in una piazza più esigente, in una squadra che abbia ambizioni più alte di una semplice permanenza nel massimo campionato. Pare che il suo acquisto abbia avuto l’imprimatur di Gattuso, che avrebbe voluto averlo subito a disposizione, ma bisognerà aspettare giugno perché il giocatore possa arrivare fisicamente a Napoli e chissà che il tecnico non sia sempre Ringhio. E’ vero che la sua riconferma è vincolata all’approdo in Champions, ma se la squadra dovesse esprimersi come ha fatto nelle ultime due partite contro Lazio e Juventus, allora è giusto che ci sia una continuità tecnica e che si possa partire con Gattuso in una situazione meno pesante di quella a cui ha dovuto far fronte al suo insediamento. Da quando a Napoli è arrivato Ancelotti c’è stata una sorta di imborghesimento che ha fatto da preludio al ridimensionamento, adesso con Gattuso si rivede una squadra da sangue e arena, che combatte e che preferisce ordine e compattezza a qualsiasi pensiero di calcio liquido. L’acquisto di Petagna va letto in una ottica che prevede per il Napoli un nuovo processo di crescita che possa rappresentare per dei giocatori anche l’occasione migliore per un salto di qualità nella loro carriera.