Longhi al giovedì – Chiusura col botto, ora sipario aperto sul ritorno

Ci stiamo avvicinando al prossimo turno del campionato di serie A, incombe il girone di ritorno, ma proprio l’ultima giornata d’andata presentava delle sfide interessanti al punto tale da indirizzare anche il prosieguo. Al Napoli, per esempio, la sconfitta contro la Lazio, l’ennesima di una stagione balorda, ha fatto capire che l’unico obiettivo è la salvezza, e pensare che si era partiti per contendere lo scudetto alla Juventus. In queste stagioni così sciagurate, dove il pozzo sembra non avere fondo, ciò che resta da fare è salvare il salvabile ottenendo i punti necessari per non peggiorare un quadro già disperato. Giocatori che si ammutinano, società che minaccia multe salate, cambio di allenatore, tre sconfitte su quattro con il nuovo tecnico, gol regalati ad ogni partita, la situazione è così grave che il ridimensionamento è d’obbligo, l’obiettivo deve essere la salvezza. Scontato dire che il responsabile di tutto questo è quell’allenatore pluridecorato che ora si è insediato al timone dell’Everton, manco un uragano avrebbe provocato i danni che è riuscito ad arrecare lui. Se la sfida tra Napoli e Fiorentina è da considerare a tutti gli effetti uno scontro diretto per la salvezza, sicuramente non si può incolpare chi ha rilevato la squadra partenopea da un mese a questa parte, bensì chi (non) ha lavorato prima. La Lazio, invece, proprio battendo il Napoli grazie a quel capolavoro d’arte contemporanea realizzato con maestria da Ospina, ha centrato la decima vittoria di fila in campionato configurandosi sempre di più come una autorevole candidata per la vittoria del tricolore. Chi l’avrebbe mai detto? Il campionato non era neanche iniziato sotto i migliori auspici, poi la squadra di Simone Inzaghi ha innestato marce altissime per non fermarsi più. Ha scalato posizioni, ha trascinato l’entusiasmo dei tifosi, ha vinto partite al cardiopalma fino a collocarsi a ridosso, ma proprio a ridosso di Inter e Juve. Ripetere anche nel girone di ritorno le imprese dell’andata, fa supporre scenari che davvero sembravano clamorosi se qualcuno l’avesse pronosticato ad inizio anno. Inter-Atalanta pure era una partita importantissima per entrambe. Gli uomini di Conte, dopo il blitz a Napoli, puntavano nel fattore casalingo per conquistare ancora l’intero bottino e mantenere la vetta. Invece, nonostante il vantaggio iniziale di Lautaro Martinez, l’Atalanta ha dimostrato di essere tra le migliori squadre del campionato pareggiando con Gosens fino a sfiorare la vittoria, sfumata solo per la prodezza di Handanovic che ha ipnotizzato Muriel dagli undici metri. Dopo questo giro di boa, l’Inter continuerà a lottare per il primato anche se ora è a meno due punti dalla Juve, mentre la squadra di Gasperini si giocherà le sue carte per i primi quattro posti, sperando di vincere la concorrenza della Roma. Una Roma che ha subito la seconda sconfitta consecutiva in casa contro la Juventus facendosi raggiungere in quarta posizione proprio dalla Dea. È stata una battaglia all’Olimpico contro i campioni d’Italia, la gara sembrava archiviata già dopo 10’ con il doppio vantaggio bianconero. Ma la Roma non ha mollato, nella ripresa ha accorciato le distanze fino ad assediare, per alcuni tratti, la porta della Juve che, come al solito, quando c’è da difendere riesce a farlo con un certo pragmatismo. Dispiace tantissimo per gli infortuni di Zaniolo e Demiral, il primo era ormai diventato la stella della Roma nonostante la giovane età, succede solo a chi nasce con un talento smisurato, il secondo si era fatto largo nella difesa bianconera fino a guadagnarsi i galloni di titolare a scapito di De Ligt. Se la Roma, fino a due settimane fa, si era illusa di poter inserirsi nella lotta scudetto, ora deve pensare esclusivamente al ritorno in Champions, mentre la Juve è ritornata nel posto che ricopre da otto anni, sulla tolda di comando. La concorrenza è più agguerrita del solito ma Sarri ci tiene troppo a blindare questa leadership per poi brindare a fine anno.

A cura di Maurizio Longhi