LIFE CORNER – Paolo Bonolis

Secondo appuntamento di Life Corner, nuova rubrica di CalciomercatoReport curata da Antonio Battaglia. L’angolo della vita, l’angolo nascosto dei personaggi più famosi nell’orbita del mondo sportivo. Secondo ospite, in esclusiva ai nostri microfoni, uno dei grandi della televisione italiana: Paolo Bonolis.

AB: Bim bum bam, Tira e molla, Ciao Darwin, son programmi di grande successo, saliti alla ribalta per l’originalità e la freschezza offerti al grande pubblico. Forse però abbiamo ammirato la migliore versione di Paolo Bonolis nella trasmissione “Il senso della vita”. Possiamo aspettarci un terzo ritorno del famoso talk show dopo quello avvenuto nel 2011?PB: Potrebbe accadere nella prossima stagione televisiva

AB: Lei si sentiva più a suo agio in quel tipo di talk show?
PB: È solamente un aspetto differente di me stesso. C’è una parte ludica, c’è una parte spensierata e leggera e c’è una parte che vuole invece entrare un po’ più a fondo in quello che è il mondo circostante, il mondo dove vivi tu. È normale questo, credo sia abbastanza naturale in un uomo che ha quasi 60 anni

AB: Totò e Peppino, Stanlio e Ollio, Franco e Ciccio, sono grandi coppie della storia del cinema e dello spettacolo: un odi et amo mascherato davanti al pubblico. Qual è invece il suo rapporto con Luca Laurenti?
PB: Un rapporto di amicizia profonda, nella quale ognuno esprime la propria vita in maniera molto indipendente, nel senso che ci frequentiamo talmente tanto sul lavoro che non ci frequentiamo quasi per niente nella vita quotidiana. Lui vive a Milano, io vivo a Roma, abbiamo esigenze e interessi differenti durante il tempo a disposizione non professionale. Durante il lavoro siamo ormai un corpo e un’anima, stiamo bene insieme, questo è il nostro rapporto, non si deteriora perché non viene minato dalle circostanze della vita quotidiana.

AB: Lei non è un personaggio molto social, a questo proposito, per quanto riguarda il suo rapporto col pubblico, quant’è importante interagire coi fan, coi giornalisti, coi critici
PB: Non mi interessa particolarmente, io faccio un prodotto televisivo, ogni volta che lo realizzo mi auguro di riuscire a divertire, può interessare chi lo seguirà. Per il resto i rapporti che ho con le persone sono quelli con le persone che conosco, che frequento, non ho un interesse così morboso a raccontare la mia vita agli altri o a darla in pasto a milioni di persone: è una cosa che non mi interessa, capisco chi lo fa, ne proverà piacere o vantaggi, ma è una cosa che mi lascia indifferente

AB: Quindi non vedremo mai un Paolo Bonolis social?
PB: No, preferisco che mi si possa toccare con mano, guardare negli occhi, se mi sono messo il profumo o puzzo di sudore, preferisco ancora questo arcaico modo.

AB: Come ha avuto modo di esprimere in una sua intervista celebre nel “Maurizio Costanzo Show” dell’anno scorso, il successo è una circostanza della vita che può capitare o meno, non te lo regala nessuno ma può capitare e se lo sai calibrare nel modo giusto insaporisce la vita e te la facilita anche. Immagini di rivolgersi ad una folla gremita di giovani ambiziosi e determinati: qual è il sale del successo, il vero ingrediente?
PB: È l’accettazione di ciò che si riesce ad ottenere. Puoi ottenere tanto o meno di quello per cui ti stai dando da fare, non è un diritto ottenere sempre tutto: è una circostanza che può capitare. È bene se capita anche per gradi, perché è positivo anche per gli anticorpi, perché sostenere il successo e rimanere una persona con i piedi per terra non è una cosa così facile. “Stay hungry, stay foolish”. Siate affamati, folli, ma allo stesso tempo anche sereni: non necessariamente i vostri sforzi e le vostre ambizioni vanno sempre a buon fine. In quel caso è bene essere felici di ciò che si ha e non di ciò che si presume di non aver raggiunto, altrimenti si rimane in preda ad una bulimia gigantesca col frigorifero vuoto.

AB: Un pronostico sulla partita di domani?
PB: Un pronostico lo fa un mago. Vedrò la partita, so che la Juve è molto più forte come rosa, come qualità dei giocatori, ma ogni partita fa storia a sé e mi auguro che la storia della partita di domani sia dai colori nerazzurri e non dai colori bianconeri, anche perché la Juventus ha talmente tanti punti di vantaggio che se anche dovesse perdere una partita non gli sposterebbe di una virgola ciò che sta raggiungendo. All’Inter cambierebbe parecchio, ma poi ha diritto di vincere la Juve come ne ha l’Inter, vediamo che succede