La città del football, storie e aneddoti sul calcio londinese in libreria. Intervista all’autore…

La Città del FootballUn viaggio all’interno della Londra calcistica. Dalle grandi realtà, Chelsea, Tottenham e Arsenal alle  più piccole, sconosciute ma allo stesso tempo affascinanti. La città del calcio, li dove iniziò questo magnifico sport, ai nostri microfoni, l’autore del libro, Gianni Galleri si racconta e ci presenta ”La città del football”:

Come e perchè è nata l’idea di scrivere un libro dedicato al mondo del calcio londinese?
”In realtà la passione per il calcio brit c’è sempre stata fin da quando mio padre e mio zio mi regalarono a distanza di poco tempo tre maglie, Celtic, Arsenal e Nottingham Forest. Avrò avuto 10 anni. Poi è continuato in maniera latente, seguendo a fasi alterne i campionati di Premier. Infine l’amore è riscoppiato pochi anni fa quando la mia ragazza si è trasferita a Londra a neanche tre chilometri dallo stadio del Brentford. Da allora ho iniziato a studiarmi le squadre, visitare gli stadi, conoscere persone. E’ stato molto bello”.

Una passione viscerale per un angolo di calcio non sempre apprezzato, non solo Chelsea, Arsenal e Tottenham in questo viaggio no?
”Sì, nel libro si parla anche di diverse squadre piccole e sconosciute. La bellezza del calcio a Londra è nascosta in ogni campetto dalla Premier, fino ai dilettanti, alla non league, come la chiamano là. Le squadre più famose hanno più di un secolo di vittorie e trofei, ma anche la formazione di quartiere ha una sua storia e un suo blasone. Quelle che sono costrette a cambiare campo, magari per una improvvisa crisi economica, soffrono quel momento come una vera e propria tragedia. Lo trovo tremendamente romantico”.
Un successo immediato già nella top 100 di Amazon, te l’aspettavi?
”No, non me lo aspettavo. Sapevo che c’era una grande fame di libri del genere sul calcio inglese. Le reti di Wembley è ormai introvabile, London Calling è uscito ormai da qualche anno. C’era voglia di leggere. Però visto che il libro è uscito venerdì, non mi aspettavo davvero questo successo. Speriamo di essere all’altezza di confermare tutte queste grandi aspettative”.
Storie e aneddoti sulla Londra calcistica, a quale sei più legato?
”Nel profondo del proprio cuore, ogni padre ha un figlio preferito. La storia che preferisco è quella sulla nascita del Dagenham & Redbridge, perché c’è dietro un vero e proprio lavoro di ricerca. Mi sono proprio sentito un archeologo, fra foto vecchissime, classifiche, e nomi di strade che non esistono più. Il mio aneddoto preferito invece è quello che ho vissuto personalmente allo stadio del Brentford, il mitico Griffin Park, dove mi sono ritrovato seduto ad un anziano ottantenne che mi ha raccontato di aver visto il Brentford in prima divisione l’anno che sbaragliò tutte le altre londinesi”.
Infine, la patria del football dove il calcio sembra crescere giorno dopo giorno, da cosa deve imparare l’Italia?
”Premetto che i modelli non si esportano e che non è tutto oro quello che luccica in terra d’Albione. Detto questo penso che l’Italia, dal punto di vista del gioco, dovrebbe esportare l’intensità con cui si portano avanti le gare. E’ spettacolare. Dal punto di vista del tifo, a me piace molto l’approccio che hanno i tifosi inglesi, il senso di appartenenza e di “proprietà” sul club e sulle sue cose. Come sono organizzati gli stadi, il concetto di programme e di club house. Fino ad arrivare a casi estremi come i community club, i club acquistati dai tifosi per salvarli dal fallimento”.
Si può trovare il libro su Amazon: http://goo.gl/uguER5
Ma anche sul sito della casa editrice: http://goo.gl/eUfBFn