Juve-Milan, il due per uno che fa guadagnare entrambe

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Paghi uno prendi due, sa tanto di offerta da supermercato, ma in questo caso è qualcosa di più. Asse Torino-Milano, vecchia signora e diavolo che scambiano, guadagnano e dividono i tifosi bianconeri in due correnti di pensiero. Analizziamo i due contesti nel dettaglio.

Situazione Juve- Dopo CR7 si è presa una decisione, cercare di vincere la Champions ed ovviamente cercare di dominare in Italia nell’immediato. Per fare ciò aspettavamo l’acquisto di un top player difensivo, il quale per lungo tempo ha avuto il nome di Diego Godin. Il mercato però comporta delle sorprese, l’effetto domino della mancata vendita del pacchetto Higuain-Rugani al Chelsea ha portato Marotta-Paratici a cercare un ulteriore club. In questo caso si è fatto avanti un Milan molto determinato per Higuain ma con un inserimento di Caldara. I dirigenti bianconeri cercando un difensore esperto hanno accolto subito l’idea Bonucci, con un guadagno da questa operazione di circa 20 milioni di positivo.

Bonucci-Juve, dal punto dei numeri- Cosa ottiene la formazione di Max Allegri con il ritorno del numero 19 lo abbiamo accennato precedentemente, ovvero tanta esperienza internazionale e conoscenza anche di come funzionano le cose a Torino. Dando spazio ai numeri siamo di fronte ad un calciatore con 301 presenze in Serie A, 48 in Champions League e 80 c0n la maglia dell’Italia, con la quale ha ricoperto il ruolo di capitano nelle prime partite della rifondazione.

Bonucci-Juve, dal punto di vista tecnico e tattico- L’ormai ex capitano rossonero ha con lui l’etichetta della famosa BBC, la famosa difesa a 3 che ha composto per anni con Barzagli e Chiellini e che potremmo rivedere anche con Benatia quest’anno. Oltre alla difesa a 3 ha vantato delle grandi prestazioni anche a 4 dove ha raggiunto la finale del 2014/15 con il 4312 e quella del 2016/17 con il 4231. L’anno prossimo con l’inserimento di Bonucci e il probabile utilizzo del 433 la juve potrebbe vantare tre registi in campo, lui come regista difensivo, Pjanic come regista di centrocampo e Dybala come regista offensiva. Avendo una sicurezza tecnica del difensore centrale che imposta, si possono ottenere vantaggi anche come baricentro della squadra, il quale può essere più alto del solito. Sicuramente renderà più facile l’uscita del primo pressing che ha causato qualche problema nella passata stagione al gioco della Signora.

Situazione Milan- Ancora una volta in questi anni la società rossonera si ritrova ad un punto di partenza nei piani alti. Cambio dirigenziale, ricorsi per l’Europa e vicende che hanno fatto slittare l’inizio vero e proprio del mercato del diavolo. A differenza degli anni a venire però, non serviva rinnovare la squadra, ma inserire innesti di valore nel contesto. Serviva una punta e un ulteriore difensore centrale, per ricoprire delle mancanze che acquisti quali Andrè Silva, Kalinic e Musacchio non avevano colmato. Il mercato è strano, ed il Milan guidato nella sessione estiva da Leonardo ha provato un All In sul fronte Bonucci-Juve, sistemando un calciatore scontento altrove e portando a Milanello due talenti che possono permetterti di guardare sia all’immediato (Higuain) che in prospettiva (Caldara). Economicamente c’è da registrare un passivo a bilancio.

Caldara-Higuain, dal punto dei numeri- Iniziando dal 24enne, notiamo la sua piccola parentesi europea con 8 presenze in Europa League, le quali aumenteranno nella prossima stagione arricchendone il database. In Italia vanta 55 presenze in Serie A e molte presenze in B e nella primavera. Dai dati risaliamo dunque ad un calciatore di prospettiva, ma che in campo nazionale ha poco da invidiare ad altri centrali. Per il compagno d’avventura abbiamo altri valori sia internazionali che nazionali, ma ci riferiamo sempre ad un giocatore con ben sette anni in più. Gonzalo Higuain ha ben 190 apparizioni in Liga, 177 in Serie A e in Europa fra EL e UCL ne contiamo 98 (23/75). Ciò che interessa di un numero 9 sono i gol e l’argentino ne ha segnati 107 in Spagna con una media gol di uno ogni 112 minuti. In Italia i gol sono 111, uno ogni 126. In Champions la media si alza ad uno ogni 212′, con ben 23 gol.

Caldara-Higuain, dal punto di vista tecnico e tattico- Le intenzioni di gioco sono fondamentali e Gennaro Gattuso da queste amichevoli estive manifesta la voglia di continuare con il 433, assorbito dai suoi uomini nella scorsa stagione. Mattia Caldara ha giocato come centrale di una difesa a 3 in questi anni, affiancato da Toloi e Masiello in un sistema collaudato alla perfezione da mister Gasperini. L’impatto che potrà avere in una difesa a 4 non è facile da prevedere. Caratteristiche giuste ne possiede, testa alta quando porta palla e dimestichezza giusta con l’impostazione di gioco, l’incognita principale sarà la sua capacità nell’adattarsi inizialmente nell’uscita dal primo pressing. Non sorpendiamoci dunque se con un Caldara titolare nelle prime partite rossonere vedremo qualche lancio lungo in più. Per il Pipita discorso completamente differente, ha dimostrato di essere fatale sia con una squadra tutta per lui sia avendo una squadra con un gioco indecifrabile come la Juventus del 2017/18. Uomo dai gol importnati sì, ma cosa cambia con lui lì davanti? Gonzalo ha una grande capacità nel trovare la zona luce, attaccante goliardico che a volte manca nell’attaccare la profondità, inoltre difficile pensare ad un Higuain utilizzato come sponda aerea. In bianconero ha manifestato più volte problemi quando un difensore fisico gli è attaccato, facendosi sovrastare in alcune circostanze. Tatticamente ha sempre fatto meglio con un 433 e potrebbe trovarsi a perfezione con due ali tecniche quali Suso e Calhanoglu.