Inter, è davvero la difesa a tre la panacea di tutti i mali?

Andrea RanocchiaDopo la sonora sconfitta maturata a Napoli, il tecnico dell’Inter Stefano Pioli sta ideando una svolta tattica per la sua squadra. Già nell’impegno di Europa League con lo Sparta Praga i nerazzurri si erano presentati infatti con un modulo inedito per i meneghini, il 3-4-3. Pioli sta pensando di riproporre lo stesso schieramento contro il Genoa nel match di domenica.

Il 3-4-3 assicura più stabilità difensiva, a patto però che gli esterni di centrocampo si sacrifichino. Per questo motivo la sensazione è che Candreva resterà nel tridente in alternanza con Eder: ai lati dei due centrocampisti, Brozovic e uno fra Banega, Joao Mario e Kondogbia, saranno schierati con molta probabilità due terzini. Sulle corsie laterali però l’Inter sta soffrendo non poco: Ansaldi non sta ripetendo le prestazioni fatte registrare con la maglia del Genoa; D’Ambrosio, Nagatomo Santon non hanno iniziato la stagione col piede giusto; Miangue è fra le note liete, ma Pioli non vuole rischiare di bruciarlo. Pertanto, se questo modulo non andrà in archivio, l’Inter dovrà cercare un nome di spessore in quella posizione per coprire queste falle.

Sarà inoltre da stabilire chi saranno i tre centrali di difesa. In tal senso diventa fondamentale Gary Medel. Il cileno ha già fatto molto bene con questo sistema di gioco e potrebbe quindi dare una grossa mano. L’ex Cardiff tuttavia attualmente è infortunato e non è improbabile pensare di rivedere Andreolli: il centrale ex Chievo prima del lungo infortunio era riuscito a prendersi le chiavi della difesa del Siviglia e stava diventando un punto cardine della squadra all’epoca allenata da Emery. L’unico sicuro del posto nel reparto arretrato è Joao Miranda, a cui dunque, in attesa del recupero di Medel, in caso di difesa a 3 verrebbero affiancati due fra Murillo, che in questa stagione ha subito una forte involuzione, Ranocchia e lo stesso Andreolli. Non è escluso anche un arretramento di D’Ambrosio, che ha già ricoperto in alcune situazioni quella posizione a Torino.

Un’altra perplessità riguarda i tempi di adattamento della squadra al nuovo modulo. I movimenti difensivi del 3-4-3 sono infatti totalmente diversi da quelli del 4-3-3 e del 4-2-3-1. Sarà necessaria dunque una fase di rodaggio che l’Inter per risalire la china difficilmente può permettersi. E’ probabile dunque che il nuovo modulo sia lanciato in campionato dopo la sosta, in modo da mettere prima a punto tutti i meccanismi difensivi. Non bisogna sottovalutare infatti il precedente di De Boer: l’olandese si presentò al Bentegodi con un 3-5-2 camaleontico e il Chievo, sfruttando l’inesperienza dell’Inter ad attuare tale modulo, vinse 2-0.