Il punto

Resto attaccato con unghie e denti, non abbandono la nave che sta affondando, nel calcio gli allenatori sono sempre i primi colpevoli e i primi a essere cacciati perché si dice che non si possono cacciare 11 giocatori, non è il caso di Moreno Longo, tecnico del Frosinone, che vuole lottare fino all’ultimo secondo dell’ultimo minuto di campionato per restare in serie A con la sua squadra e sembra che il padron Stirpe sia d’accordo, o almeno lo speriamo. È andato con tutti i suoi ragazzi a fine gara contro il Sassuolo sotto la curva ciociara e senza paura ma con la tristezza di non aver portato gioia ai suoi tifosi si è preso i fischi, ma con tanto coraggio. Si perché è facile andare sotto la curva quando si è vinto a prendere gli applausi, ci vogliono gli attributi per andarci quando si perde e ultimamente il Frosinone non sta andando bene, penultimo con 8 punti e lontano 3 dal Bologna terzultimo e 6 dal posto salvezza occupato dall’Udinese. Il Bologna giocherà martedì contro il Milan mentre l’Udinese ha perso con l’Inter grazie a un rigore trasformato da Icardi, non proprio una buona Inter ma bastano i tre punti per far sorridere Spalletti. Spal e Chievo si spartiscono la posta con uno 0 a 0 mentre la Sampdoria batte 2 a 0 il Parma e si riporta addosso alla zona Europa League aspettando Atalanta Lazio. La banda di Gasperini si è riportata nei piani alti della classifica e la Lazio è una diretta concorrente, Gomez non vede l’ora di affrontare i biancocelesti in piena crisi di risultati, ultimamente la Lazio non ne vince una nemmeno a regalo. Inzaghi non rischia il posto ma a Formello l’aria non è proprio delle migliori, solo una vittoria a Bergamo porterebbe un po’ di tranquillità. Derby della mole, Juventus padrona ma il Toro può recriminare e tanto, Mazzarri avrà anche torto nel parlare del Var perché effettivamente è il protocollo da rivedere, ma ha ragione su una cosa, manca un rigore solare su Zazza. Rigore che non avrebbe deciso la partita ma che comunque manca, e la Juventus va. 46 su 48 punti, aggiorniamo il dato domenica dopo domenica, Ronaldo segna su rigore ed esagera facendo lo sbruffone sul portiere avversario, in altri derby, vedi Roma, probabile ci sarebbero state almeno due espulsioni, Allegri indemoniato a bordo campo nei minuti finali, dimostra tutta la fame juventina di quest’anno, le vuole vincere tutte aspettando questa famosa Champions, e come dargli torto. Capitolo Napoli, è l’unico di fatto a tenere ancora aperto il campionato anche se a 8 punti di distacco. Cagliari non è una piazza facile da poter espugnare ed infatti c’è voluto un colpo di genio di Milik al novantesimo su punizione per poter strappare i tre punti agli uomini allenati da Maran. Ancelotti lascia a riposo tutti i big e regalando di fatto il primo tempo, solo grazie a un’ottima ripresa e alla punizione di Milik se tutto è rimasto invariato, ma nel frattempo nel Napoli giocano praticamente tutti e tutti si sentono importanti, fondamentale sarà la continuità del progetto e le vittorie che ne seguiranno. Aprile è ancora lontano…
Prandelli si presenta a Roma con un Genoa spavaldo e che le prova tutte per non vincere una partita che aveva in mano. Di Francesco rischia l’esonero addirittura in corsa guardando la faccia di Monchi durante la partita, sceglie di non far giocare Schick anche con Dzeko infortunato, fiducia a Zaniolo e Cristante con Kluivert a fare da punta esterna, ma è il Genoa a passare in vantaggio per ben due volte, una papera di Olsen manda in gol Piàtek, pareggia Cristante, Hiljemark riporta in vantaggio il Genoa e Kluivert pareggia ancora. 3 a 2 per il Genoa annullato per un fuorigioco millimetrico e 3 minuti di Var, poi Cristante segna il 3 a 2. Occasioni a pioggia per il Genoa ma niente gol per gli attaccanti genoani. Roma tre punti d’oro per classifica, morale e panchina salva, per ora.

Brutto lutto in casa Lazio, è venuto a mancare Felice Pulici, il portiere dello scudetto ‘73’-74, poi dirigente negli anni del secondo scudetto con Cragnotti, presente anche con Lotito nei primi anni della sua gestione. Tutto il mondo Lazio è colpito, Felice rappresentava la vera Lazialità, prima in campo, poi in giacca e cravatta e poi come tifoso e opinionista. Avvocato di successo, ha difeso la Lazio nel periodo di calciopoli, ha sempre espresso il suo pensiero senza peli sulla lingua, andando anche contro i propri interessi pur di essere sé stesso, un grande laziale e un grande uomo.

A cura di Simone Calvano