Il punto di Calvano – Il meglio del weekend

Come si fa a non partire da Ranocchia messo a fare il centravanti nella rincorsa al pareggio in casa contro il Bologna da Spalletti ieri pomeriggio? Davvero caro Spalletti non avevi un primavera degno, visto l’enorme quantità dei giovani provenienti dal settore giovanile di Appiano Gentile? In conferenza ci hai spiegato che hai scelto di far debuttare quest’anno il difensore umbro per una questione di centimetri, perché speravi in una spizzata, è vero che in gioventù Ranocchia era punta, ma a noi sembra una mossa disperata, di un tecnico che forse non è alla frutta con l’avventura a Milano ma che poco ci manca. C’è ancora un piccolo margine di vantaggio con le quarte, ma la situazione è tutt’altro che tranquilla all’interno del mondo Inter. Infatti c’è chi già mormora Cambiasso come traghettatore aspettando Conte…
Il Napoli vince e convince contro la Sampdoria degli ex, Quagliarella e Gabbiadini, ma subito tutto l’ambiente Napoli si rattrista per la notizia dell’addio di Hamsik, era nell’aria già a giugno, si mormorava da gennaio, ora sembra ufficiale, anche grazie alla parole di Ancelotti, l’ex oramai capitano del Napoli farà tre anni in Cina e sarà coperto d’oro, più di 20 milioni l’ingaggio in totale per Marekiaro. Con Ancelotti giocava il giusto, non sempre titolare come con Sarri anche se poi veniva sostituito tutte le partite al 60’, era comunque un punto di riferimento per tutti. Tre trofei, 520 partite, 123 gol, mai una parola fuori posto e nessuna polemica. A Napoli in tanti sembrano già abbandonare la nave, come se i 9 punti dalla Juventus fossero una montagna troppo alta da scalare. Sbagliato, bisogna sempre provarci e di sicuro l’unico che non mollerà e non farà mollare nessuno nello spogliatoio è proprio Ancelotti. Manca ancora troppo alla fine del campionato, la storia insegna, ci si deve provare in tutti i modi, anche senza il vecchio capitano.
La Juventus come terzo argomento è una novità, ma non capita tutti i giorni di commentare un pareggio dei campioni d’Italia da ormai 7 anni, il Parma non ha rubato nulla, ha raggiunto il pareggio a tempo scaduto e fatto infuriare Allegri. Che ci sia un po’ di appannamento a Torino è sotto gli occhi di tutti, 70 minuti regalati alla Lazio, figuraccia con l’Atalanta con relativa eliminazione dalla Coppa Italia, e pareggio con il Parma che non è proprio squadra da alta classifica. Come spiegato da molti potrebbe essere stato fatto un richiamo fisico a inizio anno e i giocatori sono imballati, ci sono anche parecchi infortuni, quello che speriamo è che passi in vista Atletico di Madrid, altrimenti sarebbe davvero tragico affrontare così gli spagnoli. Comunque errori per adesso sono stati fatti nel mercato di gennaio, Benatia è un difensore che non puoi sostituire con Caceres, a meno che come sempre abbiano ragione loro e Rugani diventi meglio di Chiellini. Con la Juventus bisogna stare attenti a dare giudizi preventivi, in tutti questi anni la dirigenza ha sbagliato davvero poco.
Nel posticipo serale Roma e Milan si dividono la posta (anche se matematicamente non si potrebbe dire questa cosa..), un pareggio che non serve a nessuna delle due squadre, ma che risulterà utilissimo a tutte e due. La Roma era già pronta a dare il ben servito a Di Francesco in caso di sconfitta, il Milan doveva non perdere per continuare la sua striscia positiva di risultati fin qua raccolti da Gattuso. Nel mezzo un 1 a 1 che accontenta tutti, Inter, Lazio e Atalanta comprese. Sì, perché l’Atalanta di Gasperini è da mettere in mezzo alle pretendenti al quarto posto. Da tante settimane sta giocando un grande calcio e merita di lottare fino alla fine per la Champions. Stasera Lazio di scena a Frosinone e Atalanta a Cagliari per riagganciarsi al treno delle quarte.
Ultima cosa, ridateci la serie A. Non se ne può più, partite di lunedì alle 19, di giovedì perché c’è il rugby nella capitale, piattaforme televisive che vendono un prodotto e poi non è più quello, altre che vendono partite che si vedono a scoppio ritardato. Ridateci la serie A prima che davvero noi, che siamo gli ultimi malati di calcio, sfiliamo in un disamore che ci porterà lontano dal calcio se non si prenderà una strada diversa.