Il punto di Calvano – 28 ottobre

Coppe, quelle stramaledette coppe che tolgono forze fisiche e psichiche, le italiane proprio non riescono a digerirle. Subito dopo un turno europeo in tante steccano se non quasi tutte. La Juventus si è presentata a Lecce senza Cristiano Ronaldo, anche gli alieni hanno bisogno di riposo, ma con Dybala titolare, con Pjanic, Higuain e tutti gli altri ma non è bastato per avere ragione della squadra di Liverani. Con il solo possesso palla, superiore al 70%, non si vincono le partite, ci vogliono le azioni da rete e realizzare gol, cosa che gli uomini di Sarri non sono riusciti a fare. Ovvio che non stiamo parlando di crisi, più di un passaggio a vuoto che ci può stare ma che alla lunga potrebbe avere ripercussioni, la Juventus è abituata da anni a chiudere la stagione a marzo, probabilmente quest’anno non sarà cosi.

L’Inter, giocando dopo, aveva la possibilità di riprendersi la testa della classifica e invece le fatiche europee si sono fatte sentire anche a Milano e il Parma strappa un meritatissimo pareggio, anzi per buona parte dell’incontro avrebbe meritato la vittoria. Primo pareggio per tutte e due le squadre. Conte ha battuto i pugni sul tavolo chiedendo rinforzi, cosa non nuova per lui ma ci sembra davvero esagerato dopo la campagna acquisti cessioni dell’ultima sessione di mercato. Fece una cosa molto simile due anni fa a Londra, al Chelsea, sappiamo tutti come andò a finire. L’Inter deve crederci, deve rimanere in scia della Juventus per poi stare alla finestra, molto dipenderà da come Sarri e i suoi affronteranno la Champions.

La terza forza del campionato, l’Atalanta, ha strapazzato l’Udinese. Un 7 a 1 molto pesante per i friulani che fino a ieri avevano subito otto reti in nove partite giocate, Tudor dovrà subito correre ai ripari. La Dea quando torna tra le mura amiche nazionali si trasforma, torna ad essere quel rullo compressore che in nove partite ha fatto 20 punti, tre in meno della capolista e due dalla seconda, l’Inter. Da spiegare la metamorfosi della squadra di Gasperini, sparring partner in Champions, devastante i campionato. Già settimana scorsa ci chiedemmo se potrebbe essere il Leicester italiano, il Muriel visto ieri insieme a Ilicic. Traorè, Pasalic e Gomez non lasciano tranquille Juventus e Inter, specialmente se l’Atalanta uscirà dalla Champions senza paracadutare in Europa Leaugue. Saranno scelte importanti quelle di Gasperini, rinunciare a qualcosa di grosso per tentare il grande colpo?

Il Napoli sbatte contro il muro spallino a Ferrara, Semplici non è nuovo a imprese del genere, Ferrara è un brutto campo dove andare a giocare. Ancelotti perderà Malcuit per infortunio per parecchie settimane e l’ambiente Napoli quando ancora aspetterà prima di far partire la contestazione? Era l’anno dell’attacco alla Juventus, forse dovrà difendere con i denti almeno il terzo posto per restare in Champions e godere di quei soldi necessari per una nuova rifondazione, ma De Laurentiis sarà deluso o contento? Abbiamo spiegato molte volte come sia meglio galleggiare tra il secondo posto e il terzo posto che vincere uno scudetto, sotto l’aspetto finanziario, ma il calcio, quello dei tifosi è un’altra cosa.

La Lazio sbanca Firenze, Immobile ancora decisivo mentre la Roma spedisce il Milan nel baratro. A Milano la situazione è complicata, errori su errori, anno dopo anno e Pioli è solo l’ultimo tassello. Non basta un gagliardetto sul petto per vincere le partite, la classifica ci dice che il Milan è a due punti dal terzultimo posto, non si può più sbagliare. Da nobile decaduta al precipizio della serie B è un attimo anche se basterà un po’ di unione di intenti non per salvare una stagione ma almeno renderla decente.

In ultimo il Cagliari, la squadra allestita da Giulini è competitiva, Maran è un tecnico che non ama predicare in conferenze stampa come un teorico di astrofisica, lui pensa al campo e basta. Senza portiere titolare, senza attaccante titolare il Cagliari ha conquistato 15 punti in nove partite, gli stessi della Lazio e uno in meno della Roma, se riuscirà a tenere a terra i piedi dei suoi giocatori potrebbe tranquillamente lottare per un posto per la prossima Europa League, nell’anno del centenario sarebbe un grande regalo a tutti i tifosi del Cagliari.

A cura di Giuseppe Calvano