Il gap con l’Europa è veramente colmabile?

Ieri sera, l’Italia del calcio ha salutato l’Europa che conta. Pochi giorni è fa è toccato alla Juventus di Antonio Conte, campione d’Italia e favorita per lo scudetto anche questa stagione, dare l’ultimo saluto alla Champions League dopo una lezione di calcio da parte del Bayern Monaco. Ieri sera, invece, è stato il Fenerbahce a condannare la Lazio all’eliminazione pareggiando all’Olimpico per 1-1. Queste eliminazioni hanno segnato ancora di più un calcio italiano in declino totale. Se da un lato, la Champions League viene giocata “col coltello tra i denti” dalle squadre italiane, l’altra competizione europea, l’Europa League, viene disputata con molta sufficienza dalle compagini italiane. La maggior parte degli allenatori in Italia, preferisce avere qualche punto in più in campionato piuttosto che una vittoria in Europa. In questo modo, le altre squadre europee stabiliscono il loro predominio e il ranking ci vede sempre più in basso. Per colmare il gap con il resto dell’Europa, il sistema calcio italia deve mutare la sua mentalità in maniera radicale: nuovi stadi, nuove riforme per aumentare l’affluenza negli stadi, valorizzazione dei vivai e molta, molta pazienza. In Italia, soltanto la Juventus possiede uno stadio di proprietà, e ciò che influisce positivamente sul bilancio grazie anche al merchandising. La Lega Calcio si è limitata a proporre abbozzi di riforme senza mai muovere un dito per fare qualcosa. Lo scandalo Is Arenas è il caso più lampante: è veramente assurdo vedere i tifosi del Cagliari costretti a lunghe trasferte a Trieste o in altri campi neutri, poichè lo stadio della loro squadra è inagibile. Le poche volte che i sardi giocano in casa, il pubblico viene lasciato fuori poichè la partita è a porte chiuse. E inimmaginabile uno scenario del genere nel 2013. I fondi, causa la crisi che sta colpendo adesso l’Italia, non cene sono e quando ci sono, sono pochi. Le società preferiscono investire le risorse a disposizione per migliorare la rosa invece che offrire impianti di primo ordine ai propri tifosi. L’inserimento della “tessera del tifoso” ha danneggiato maggiormente lo spettatore. Tutto ciò a causa di gruppi di “balordi” che ogni domenica occupano le tribune degli stadi soltanto per danneggiare l’immagine di questo sport. Questo va a danno delle famiglie e dei normali tifosi che vogliono soltanto godersi una bella partita di calcio. Le riforme in Inghilterra ci sono state e adesso i tifosi avversari siedono vicino di posto e si stringono la mano a fine partita, in Italia uno scenario del genere è impensabile. Basti pensare al derby di Roma, che ogni anno regala sangue e violenza. Coni e Lega Calcio devono darsi da fare e mettere in atto riforme utili al calcio. La poca affluenza agli stadi e lo svilupparsi del mercato dei falsari ha prodotto effetti negativi sui bilanci delle società. In mancanza di fondi, invece di proporre soluzioni improbabili alle società per compare il loro “talentino”, si dovrebbe iniziare a schierare quelli che si ha già. Le primavere italiane, pullulano di giovani interessanti che non aspettano altro che un occasione per mettersi in mostra. La Serie B insegna e mette in mostra giocatori come Fernandes, Boakye, Berardi,Zaza e tanti altri. La maggior parte di loro gioca già nell’Under 21 di Mangia. Per questo mi domando, come mai non si da la possibilità a questi giovani di mettersi in mostra in grandi squadre? La risposta è semplice, manca la pazienza. I presidenti delle squadre italiane, vorrebbero ottenere tutto e subito. Preferiscono spendere 20 milioni, a rate in chissà quanti anni, piuttosto che lanciare un giovane della primavera di pari o migliore livello. L’esempio lampante di Zamparini dice tutto della situazione italiana. Il presidente del Palermo ha cambiato innumerevoli allenatori. Pensiamo adesso a Sir Alex Ferguson e ad Arsene Wenger. Entrambi allenatori di due big inglesi: il primo è da 25 anni sulla panchina dei reds, certo non sono stati sempre anni vincenti ma, la pazienza della società ha avuto i suoi risultati visto i grandi talenti che Sir Alex ha lanciato e i tanti successi ottenuti in patrie e a livello europeo. Stessa storia vale per Wenger. Il tempo scorre e il calcio italiano sta sempre più perdendo il suo prestigio a discapito di campionati come quello francese e portoghese. Ormai i diritti tv della Serie A non valgono quasi niente in Europa visto lo scarso spettacolo da poter offrire. Gli sceicchi, sapendo già la situazione, decidono di investire altrove e così fanno anche gli sponsor. Basti pensare che lo sponsor dell’Arsenal, Fly Emirates, ha finanziato la costruzione dell’Emirates Stadium, uno dei più bei stadi d’Europa. Il Manchester United ha da poco ricevuto 105 milioni dal suo sponsor “Aon” che verranno sicuramente usati per migliorare una rosa di campioni.

Questi sono solo alcuni spunti e riflessioni personali sulla situazione attuale. Il problema è molto grave e se persisterà questo disinteresse da parte delle autorità competenti il gap continuerà ad aumentare e il campionato italiano diventerà la “barzelletta” di tutta Europa.