ESCLUSIVA: Mesa (Milanotoday.it) ci presenta il nuovo difensore del Barca, il colombiano Yerri Mina

mina-barcelonaOltre al grande colpo Coutinho, prelevato dal Liverpool per l’enorme cifra di 160 milioni di euro, il Barcellona ha concluso un altro acquisto ufficiale. Dal Palmeiras, infatti, gli spagnoli hanno prelevato il difensore colombiano Yerri Mina per circa 12 milioni di euro. Per conoscere meglio il calciatore e per parlare più in generale di calcio colombiano, abbiamo contattato il giornalista di MilanoToday.it Stiben Mesa Paniagua, colombiano di nascita e grande conoscitore di calcio sudamericano.

1) Stiben, parlami di Mina: dove cresce calcisticamente e quali sono le sue caratteristiche tecniche.
Se fosse nato negli Stati Uniti probabilmente oggi giocherebbe con successo in Nba. E lo dico non solo per sottolineare le sue doti fisiche – basti pensare che con il suo 1.95 è diventato il calciatore più alto del Barcellona – ma anche per risaltare la sua determinazione, che lo avrebbe portato ad emergere ovunque. Nei primissimi anni della sua carriera, ancora era un ragazzino, pianse per una notte intera perché non aveva avuto la possibilità di aiutare sua madre per una spesa urgente. Da quel episodio – disse in un’intervista – cominciò a lavorare ancora più sodo per diventare un buon professionista e poter aiutare la famiglia.
Sono gli anni in cui Mina doveva ancora esordire tra le fila del Pasto, squadra che milita nella seria A colombiana. Quel giorno arriva il 20 marzo del 2013 e comincia la parabola sempre ascendente del ragazzo di Guachené. Un anno dopo va al Santa Fe, blasonata squadra di Bogotà. Con loro vince campionato e Copa Sudamericana. Su di lui piomba il Palmeiras nel 2016, anche con loro vice il torneo.
Il talento di Mina è evidente, in questi primi anni di carriera è stato più volte premiato come miglior difensore e quasi sempre finisce nel top 11: Sudamericana, Libertadores, Brasileirao, ecc. Oltre ad un dominio totale dell’area in fase difensiva grazie alla sua potenza fisica, ‘El Obelisco’ – come lo chiamano adesso i tifosi blaugrana – è capace di uscire  palla al piede con eleganza, senza ansia e con buon occhio in fase d’impostazione. Merito, forse, dei primi anni in qui faceva il centrocampista, dopo un breve tentativo come portiere seguendo le orme del padre. Ma Mina non è solo difesa, anzi. In area avversaria è micidiale. Nell’ultima Libertadores ha fatto 3 gol. In Brasile nessun difensore ha segnato quanto lui: una rete ogni 385 minuti. Col Palmeiras ha fatto in tutto 9 gol in 49 partite.

2) Il Barcellona punta molto su di lui. Credi saprà imporsi in un campionato importante come la Liga spagnola?
Ci sono grosse differenze tra la Liga e il Brasileirao. Mina ha dalla sua parte la giovane età e quel bagaglio tecnico che non può che migliorare allenandosi con campioni del calibro dei suoi nuovi compagni. Al Barcellona, con Valverde, sarà chiamato a difendere molto alto, ma la sua velocità e le lunghe leve dovrebbero essere un aiuto.
Certo davanti avrà gente come Piqué, Umtiti e Vermaelen ma sicuramente troverà spazio.

3) Con Davinson Sanchez e Mina, la Colombia sembra avere un’ottima retroguardia. Che ne pensi?

Facendo un paragone col passato è difficile trovare una coppia così forte là dietro. Io ricordo con piacere i primi anni del duplo Yepes-Cordoba, gioco aereo e velocità. Ma i tempi erano diversi, il livello complessivo della squadra era diverso. Quello che veramente impressiona con questi due è che nonostante la loro giovane età, 21 e 23 anni, sono già affermati e giocano in due club blasonati come il Tottenham e il Barca. Insieme possono garantire qualità per il presente e per il futuro dei ‘Cafeteros’.

4) Con loro, James, Cuadrado, Muriel, Zapata, che mondiale ti aspetti per la Colombia?

L’andamento della ‘seleciòn Colombia’ in un mondiale è sempre qualcosa d’imprevedibile. Nel ’90, dopo il passaggio del primo turno grazie al clamoroso pareggio con la Germania super favorita, dovevamo passeggiare sul Camerun e invece finì esattamente al contrario. Nel ’94, merito di una strepitosa qualificazione al primo posto e con un clamoroso 0-5 a Buenos Aires, qualcuno ci aveva dati perfino tra le squadre da battere: ovviamente dopo sole tre partite negli States eravamo già di ritorno per Bogotà. Solo l’ultimo mondiale in Brasile ha confermato – e probabilmente superato – le previsioni: uscendo a testa alta un passo prima delle semifinali, eliminati dai padroni di casa. In Russia arriva un gruppo già consolidato, un giusto mix di esperienza e gioventù, ma forse tecnicamente meno preparato rispetto a quello di quattro anni fa. Ma molto dipenderà da questo semestre. Staremo a vedere.

5) C’è un giocatore che gioca ancora in Colombia che vorresti segnalare?

Sono anni molto positivi per il calcio in Colombia. La nazionale di Pekerman è solo la punta dell’iceberg. Per questo motivo, già da tempo, gli osservatori dei più importanti club europei hanno ‘annesso’ i vari tornei colombiani nelle loro agende. Un giocatore che sicuramente non è passato inosservato è Kevin Balanta Lucumí. Centrocampista classe ’97 del Deportivo Cali. A 18 anni è stato convocato per la prima volta da Pekerman per un’amichevole in Perù dove ha potuto confermare le sue doti tecniche, tattiche e fisiche. Con Ever Valencia, Julián Andrés Quiñones, ‘El cucho’ Hernández e Eduard Atuesta (e questi sono altri nomi, anche se alcuni di loro giocano già fuori) è stato la colonna portante dei  Cafeteros under 20 al Sudamericano in Ecuador.

Ringraziamo Stiben Mesa per la disponibilità concessa e per le tante informazioni forniteci.