ESCLUSIVA – Alberto Zaccheroni: “Ai cinesi del Milan bisogna dare tempo, è difficile che la Juventus possa vincere la Champions se…”

Il trio delle meraviglie Juventus, Milan e Inter, una spolverata di Cosenza e un pizzico di Nazionale: abbiamo intervistato Alberto Zaccheroni, storico mister ricordato, soprattutto, per essere stato il primo italiano ad aver conquistato un trofeo internazionale (la coppa d’Asia 2011) alla guida di una nazionale straniera e per aver vinto un campionato di serie A col Milan. Ecco le sue parole in esclusiva ai nostri microfoni:

Partiamo dal Milan e dalla sua stagione altalenante. Pochi giocatori ad emergere come campioni, risicata qualificazione diretta in Europa League e pesanti sanzioni dall’UEFA all’orizzonte. A suo parere, i tifosi rossoneri devono rimpiangere l’era Berlusconi?

Tutte le gestioni attraversano momenti migliori e peggiori, anche nell’era Berlusconi ci sono stati momenti poco felici: infatti, se ben ricordo, l’ultimo Milan del Cavaliere non faceva grandi investimenti. La società ha ritenuto opportuno cedere il pacchetto ai cinesi, traspariva grande solidità finanziaria alle spalle. Ora non è così, ma a mio parere bisognerebbe aspettare e concedere un po’ di tempo ai nuovi investitori.

 

Esaltante qualificazione in Champions dell’Inter a dispetto di una Lazio dall’ottimo rendimento. Quanto c’è di Spalletti in questo grande risultato?

Credo che Spalletti abbia fatto un ottimo lavoro, ha preso in mano una buonissima squadra come l’Inter e ne ha valorizzato appieno i giocatori. Onestamente, alla luce di tutto l’andamento stagionale, non pensavo che la Lazio si facesse superare dai nerazzurri proprio all’ultima giornata, ma ci sono da riconoscere grandi meriti ai ragazzi di Spalletti. Risultato inaspettato per certi versi, favorito invero anche dalla nuova regola del quarto posto.

 

La Juventus si prepara ad una sontuosa campagna estiva finalizzata al dominio italiano e anche europeo. In questo momento, quale tassello manca alla squadra di Allegri per trionfare in Champions?

La Juve arriva sempre in fondo alla Champions, dunque mi sembra esagerato dire che manchi qualcosa. Real Madrid e Barcellona vincono perché hanno in squadra gente come Messi e Ronaldo, la Juventus no. Allora viene legittimamente da chiedersi: perché i due giocatori migliori del mondo militano nel campionato spagnolo? E’ chiaro che nel paese iberico hanno una tassazione di gran lunga inferiore a quella italiana, infatti un conto è pagare il 25% e un altro il 50%. E’ giusto riconoscere i meriti della Juve, ma non potendosi permettere fuoriclasse assoluti è difficile competere con certe squadre.

 

 Ieri si è giocata Trapani-Cosenza, gara di ritorno dei playoff di Serie C. La squadra silana, da lei allenata nella stagione 1994/95, disputerà le Final Eight per contendersi un posto in serie B. A suo parere, dove può arrivare questo Cosenza?

Per la partita di ieri ero molto in difficoltà: da una parte c’era una squadra e una città a cui sono tuttora molto legato, Cosenza, mentre dall’altra c’era il Trapani di Calori, con il quale ho trascorso meravigliosi anni ad Udine. So che il Cosenza è una squadra ben rodata, allenata da un grande conoscitore di calcio come Piero Braglia: può fare sicuramente bene.

 

Concludiamo con un parere su Mancini commissario tecnico della Nazionale Italiana. Sarà lui l’uomo della rinascita?

Il fatto che l’Italia sia fuori dal Mondiale è un’anomalia, un puro caso. E proprio in quanto caso non penso minimamente possa ripetersi una seconda volta, anche se nel calcio non c’è nulla di sicuro. Molti ci invidiano la nostra cultura calcistica, abbiamo scritto pagine indelebili nella storia di questo sport. Non è un caso che il calcio italiano, almeno fino al 2010, sia stato per 20/30 anni quello più seguito al mondo. Credo proprio che, a breve, torneremo a ritagliarci un posto tra le grandi, il nostro blasone ce lo impone.