ESCLUSIVA: ai nostri microfoni Pietro Scognamiglio, giornalista di Dazn

Un’interessante chiacchierata con Pietro Scognamiglio – giornalista di Dazn e telecronista di Eleven Sports – per dibattere su diversi argomenti dell’attualità calcistica. Dalla Champions League “alla Juventus è mancato un approccio maggiormente propositivo”, passando per la serie B “Palermo e Brescia sono le favorite per la promozione diretta” ed infine analizzando il momento in cui versa la serie C “ci sono state delle società che si sono iscritte con delle fideiussioni che poi sono risultate irregolari.” Ringraziamo il collega augurandogli un buon lavoro.

 

 

Cos’è mancato alla Juventus nella partita di mercoledì sera contro l’Atletico Madrid?

E’ mancato un approccio maggiormente propositivo e meno attendista, è mancata l’intensità e la concentrazione sulle palle inattive e sui contrasti. C’è stata un’ulteriore dimostrazione che la supremazia nel possesso palla serve a poco se poi non diventa la base per far male all’avversario. Al netto della critica a questi aspetti e ad alcune scelte di Allegri, ci sono però anche dei fatti: oltre al problema di Khedira, anche Pjanic e i difensori centrali in condizioni non ottimali. Venti giorni fino al ritorno sono tanti e possono spostare gli equilibri, anche se chiaramente la rimonta sarà complicata. A Torino servirà un gol nel primo tempo.

Alla luce delle avversarie ostiche che avrebbe potuto pescare il Napoli, secondo lei è stato un sorteggio benevolo per la squadra di Ancelotti?

In un sorteggio aperto, senza teste di serie, già aver evitato le big o la sfida tutta italiana è una buona cosa. Il Salisburgo però è un avversario insidioso ed è semifinalista uscente, quindi massima attenzione. Per intenderci, è andata meglio a chi ha trovato nell’urna Slavia Praga, Dynamo Kiev e Dinamo Zagabria. Il Napoli in ogni caso parte favorito e dovrà dare il meglio per quello che è diventato l’obiettivo più importante della sua stagione.

Secondo lei, due talenti del calcio nostrano come Zaniolo e Pellegrini, possono coesistere nella stessa formazione? Sapendo che entrambi preferiscono agire sulla trequarti…

Si, per due ragioni. Primo perché, nonostante la giovane età, mi sembrano due giocatori intelligenti calcisticamente. Secondo perché, soprattutto su Zaniolo, la questione ruolo è in evoluzione vista l’esplosione improvvisa: soprattutto sul piano tattico ha ancora margini di miglioramento. Quindi non credo siano incompatibili, perché se due giovani sono bravi e talentuosi una soluzione per far coesistere loro si troverà. Vedendo le caratteristiche fisiche di Zaniolo potrebbe fare anche la mezzala di inserimento, ma questo lo sa soltanto l’allenatore che lo segue ogni giorno.

Scendiamo di categoria e parliamo di serie B: Palermo e Brescia una spanna sopra tutte per la promozione diretta?

In una situazione priva di scossoni, ordinaria insomma, Palermo e Brescia credo che possano tagliare il traguardo conquistando i primi due posti. I rosanero perché hanno un organico nettamente superiore, la squadra di Corini perché aggiunge ai picchi di qualità dei vari Tonali, Donnarumma e Torregrossa anche un’organizzazione tattica e uno stato di forma esaltante. Nonostante le vicissitudini societarie, credo che il Palermo riuscirà a ottenere la promozione diretta. Delle altre squadre che aspirano alla promozione vedo in netta crescita il Benevento, ma – come detto in precedenza – Palermo e Brescia sono in questo momento una spanna sopra tutte.   “Tramite playoff, invece?” Con questa classifica è difficile fare un pronostico visto che i distacchi sono minimi. Benevento, Hellas, Pescara e Lecce stanno dimostrando di poter dire la loro per il salto di categoria. Come vedi la classifica è molto fluida e questo contribuisce a rendere il campionato più che mai avvincente.

Che ne pensa  del lavoro svolto fin qui da Braglia con il Cosenza?

Ha fatto e sta facendo un lavoro eccezionale. E’ un allenatore che con le sue scelte ha portato punti ed ha plasmato, a sua immagine e somiglianza, una squadra che era nuova per la categoria rendendola sempre più adatta ad un campionato molto difficile perché con la B a 19 il livello medio si è alzato. Ha provato e riprovato diverse soluzioni fin quando non ha scovato quella giusta: ci ha messo tanto della sua esperienza. Se vai a vedere i nomi, nel Cosenza ci sono tanti calciatori al debutto in B. “Possiamo dire che ha utilizzato un pizzico di sfrontatezza in alcune gare: per esempio, in casa del Verona, i primi venti minuti li ha giocati con il 4-2-4…” Esatto. Ha adottato diversi moduli proprio per dare imprevedibilità alla sua squadra, adattandosi spesso nel migliore dei modi agli avversari. Il Cosenza è una squadra con un’identità di gioco definita, a prescindere dai moduli, per merito di Braglia.  “Ha puntato molto sulla difesa e i quasi 500 minuti di imbattibilità al Marulla lo dimostrano..” Giusto. E’ riuscito a costruire una buona fase difensiva e questo è ottimo per una compagine che vuole salvarsi. Ha anche un centrocampo importante che si è rafforzato con l’innesto di Sciaudone dal mercato invernale. Forse al Cosenza è mancato qualcosa in fase di finalizzazione, ma da qui alla fine della stagione l’attacco può solo migliorare con gli innesti di Embalo e Litteri.

Rimanendo nella zona calda della classifica, chi ha più chance di confermare la serie B?

Per i valori delle rose ti dico che Foggia e Crotone sono superiori alle altre squadre coinvolte nella zona rossa, immagino che almeno una delle due possa togliersi dai guai. Se ci soffermiamo sul rendimento sono in netta ripresa il Livorno – con Breda si vede il cambio di passo – il Padova – quest’ultima ha fatto una campagna acquisti invernale importante che la ha trasformata in positivo – sta soffrendo un po’ di più il Carpi, ma un allenatore come Castori è una garanzia quando c’è da combattere. “Insomma l’equilibrio regna sovrano..” Si, proprio così. E faccio fatica a identificare una squadra già spacciata perché tutte possono giocarsi le loro carte al fine di conquistare la salvezza. Quest’anno più che mai è un campionato davvero aperto a molteplici scenari, bastano due vittorie o due sconfitte di fila per scalare posizioni o precipitare.

Cuneo-Pro Piacenza è stato il punto più basso toccato dal calcio italiano nella storia recente. Alla luce delle nuove norme emanate nell’ultimo consiglio federale, quest’anno possiamo definirlo come l’anno zero da cui ricominciare?

Si. Ragionando in termini generali bisogna imporre sempre più in maniera restrittiva il rispetto delle regole. Ci sono state delle società che si sono iscritte con delle fideiussioni che poi sono risultate irregolari e qualcuno lo ha permesso. Credo che quest’episodio abbia lasciato il segno soprattutto nella politica calcistica e le norme emanate nell’ultimo consiglio federale sono il punto da cui ripartire, per evitare che nella prossima stagione accadano queste cose. “Lei sarebbe a favore della riduzione delle squadre?” 
Non credo sia in senso stretto un problema di numero delle squadre nei campionati. E’ però importante che vengano ammesse nel calcio professionistico solo società con solide basi economiche e infrastrutturali, che siano anche ripescate dalla D o seconde squadre dei club di Serie A.