Eppure è Gioia!

ZanettiSabato a San Siro si è consumata la notte degli addii.
Con certezza saluteranno l’Inter Zanetti, Milito, Samuel e Castellazzi, invece ha ancora un barlume di speranza di rinnovo Cambiasso. 
Una pagina triste per i tifosi nerazzurri: coloro che hanno fatto sognare tutti  gli interisti del mondo sono all’uscio, e se ne vanno con tutti gli onori.
Questi signori hanno vinto insieme tutti questi titoli: 5 campionati, 4 Coppe Italia, 4 Supercoppe italiane, 1 Coppa Uefa, 1 Champions League, un Mondiale per Club. Mica roba di poco conto.
Ma come tutte le cose anche le leggende, le favole sono destinate ad avere una fine. La festa di sabato sera è stata a dir poco spettacolare: le lacrime agli occhi dei giocatori partenti e dei tifosi sono l’emblema del bello del calcio.
Eh si, ormai in un mondo sempre più brutto, in un calcio sempre più sporco, le bandiere erano le uniche figure che portavano i nomi delle loro squadre (e sopratutto i loro) negli albi, negli almanacchi, nella storia ma sopratutto nella testa di ogni persona.
Hanno lasciato il calcio Zanetti, Del Piero e Maldini: ora manca solo Totti. L’unico augurio che voglio mandare al Pupone è di tenere alto il nome del calcio pulito e di dare ancora risalto a questo bellissimo sport.

Ma ora veniamo fuori da tutti questi sentimentalismi e arriviamo al futuro: è finita un’era, un’era che ha portato grandi gioie e ora se ne apre un’altra. Sabato, 10/05/2014 è nata l’Inter del futuro. Quello contro il Chievo sarà l’ultimo atto del film più bello della storia, che se lo fosse stato davvero, avrebbe vinto tutti gli Oscar e tutti i Grammy.
Si apre una nuova pagina, anzi, un nuovo libro di una collana che vede la sua prima luce nel 1908.
I nomi a lunga durata di questo progetto, i nuovi Samuel, Zanetti, Milito e Cambiasso saranno Juan Jesus, Kovacic ed Icardi.
In loro, specie nel croato, intravedo qualità mai viste in ragazzi poco più che ventenni.
Forza fisica impressionante e sangue freddo per il brasiliano. Velocità, dinamismo, balistica ed elevazioni incredibili nella punta argentina. Visione di gioco, velocità, tecnica e sacrificio nel croato.
In questo Inter-Lazio la giovane stellina Kovacic ha impartito lezioni di calcio ai più: da videogame l’assist ad Icardi, impressionante la sicurezza con la quale gestiva la palla, quasi come se si stesse allenando.
Di Icardi onestamente non mi stupisco più: il suo cinismo sotto porta non tradisce mai, ma ora si sacrifica anche per la squadra, torna e sgomita lì davanti.
Juan Jesus ora è infortunato e tornerà per il ritiro di Pinzolo: in questa stagione JJ non ha sbagliato un colpo. Mai insicuro, mai titubante. Le sue chiusure sono delizia, l’uso del fisico è per palati fini. Magari qualcosa da imparare sulle diagonali ma su quelle ci lavoreranno Mazzarri (forse) e Scolari (speriamo).

Nella notte dell’addio degli eroi si scoprono i loro eredi. L’Inter cambia pagina.
La notte che per certi versi sarebbe dovuta essere malinconica, ha lasciato in molti l’alone di speranza per il futuro che da tempo mancava.
Eppure è Gioia!

Francesco Donatelli